Un mistero che lega Firenze al Perù: la ricerca incessante della piccola Kata svela intricati legami e sospetti inaspettati.
L’ombra della scomparsa di Kata, una tenera bimba di cinque anni, continua a gettare una fredda nebbia sul cuore della bella Firenze. L’ultima volta che le sue risate hanno risuonato liberamente è stato nei pressi dell’ex hotel Astor, il 10 giugno. Da allora, solo silenzio. Ma una telefonata potrebbe avere rotto quel silenzio.
Intrighi e la ricerca in Sud America
Il padre e il nonno della piccola, entrambi nelle grinfie del sistema carcerario, si sono scambiati parole che hanno riacceso le speranze e allungato l’ombra del mistero. “È già qui in Perù, ci penso io“, avrebbe sibilato il nonno. Una rivelazione inquietante, che ha condotto gli investigatori a riconsiderare l’intero puzzle.
Non si può dimenticare il contesto intricato in cui la scomparsa di Kata è avvenuta. Le indagini avevano precedentemente svelato un racket legato agli affitti dell’ex hotel Astor, con l’arresto dello zio della bambina. Sebbene non ci siano riferimenti diretti alla scomparsa di Kata, il contesto familiare resta intricato e segnato da oscuri segreti.
Il labirinto degli affitti e la rete familiare
L’intera famiglia viene messa sotto la lente d’ingrandimento. Cellulari sequestrati, interrogatori e la continua ricerca di un collegamento. Ma la grande domanda rimane: dove si trova Kata? In questo groviglio di sospetti, la chiave potrebbe risiedere in una terra lontana, tra le montagne e le leggende degli Incas. Kata potrebbe essere là, aspettando di tornare tra le braccia di chi la ama.